Tsuki-no-Usagi

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nihonshinwa

Tsuki-no-Usagi (月の兎) è una figura del folklore tra le più antiche dell’Asia Orientale risalente alla periodizzazione giapponese del Yayoi-jidai (300 a.C.-250 d.C.) è basato sulla pareidolia della luna.

Nato in Cina dove viene chiamato jīntù (coniglio d’oro) e collegata alla zhōngqiūjié (festa di metà autunno) mentre in Giappone assume il nome di jūgoya. Nel folklore cinese è raffigurato come un compagno di Cháng’é (la divinità lunare cinese) che batte costantemente l’elisir della vita per lei (in una variante batte la medicina per i mortali) mentre per quella nipponica sta utilizzando un use (mortaio) per mescolare gli ingredienti per la torta di riso. La versione nipponica viene menzionato nel Konjaku Monogatarishū (antologia delle avventure del passato e presente scritto durante Heian-jidai) dove si narra che durante il fusatsu (giorno ricorrente all’osservanza dei precetti buddhisti) un viandante si trovò a passare in un bosco bisognoso di assistenza, fu così aiuto da quattro creature.

In suo soccorso arrivò un saru (scimmia) che vedendo l’uomo debilitato si arrampicò sopra un albero e raccolse dei frutti per lui, mentre sfruttando le sue doti la kawauso (lontra) procurò all’uomo dei pesci (in alcune versioni questa figura cambia in uno sciacallo oppure in un orso) invece sfruttando le sue doti di astuzia introducendosi in un’abitazione vicina il kitsune (volpe) rubò delle scorte di cibo (in alcune variante si fa riferimento ad una pentola con della zuppa). Infine l’unico che non riuscì a portare nulla fu il usagi (coniglio) che sentendosi in colpa chiese agli amici di preparare della legna ed una volta acceso il fuoco si gettò nelle fiamme offrendo le sue stesse carni, non prima però di avere tolto un insetto dalla sua pelliccia perchè non doveva essere spezzata nessuna vita eccetto la sua, quel viandante era la divinità lunare (in un’altra versione si va esplicito riferimento a Siddhārtha Gautama) che colpito da quel gesto dette istruzione affinché le sembianze del coniglio adornassero il satellite lunare per far si che rimanesse così uno splendido esempio per sempre proprio perchè l’umiltà, il sacrificio e la carità alla fine premiano per cui non bisogna mai pensare troppo quando si sta per fare del bene a qualcuno.

Esistono varianti sul finale (come in quella indiana e cinese) dove il coniglio non finisce tra le fiamme ma viene salvato dalla divinità lunare e portato sul satellite dove viene istruito a produrre l’elisir dell’immortalità, pestando gli ingredienti nel suo mortaio.

La figura di Tsuki-no-Usagi viene citata in numerose opere specialmente negli anime e manga, tra cui: Doragon Bōru dove in un episodio della prima serie il protagonista Goku affronta un coniglio antropomorfo spedendolo infine sulla luna, citato anche in alcuni episodi di Urusei Yatsura, Wan Pīsu e Naruto. Mentre in un episodio di Seintō Seiya durante la saga delle 12 case, dopo che i protagonisti hanno superato la settima casa viene narrata in breve la leggenda del coniglio lunare, ma la citazione più nota si trova in Bishōjo-senshi-sērā-mūn dove oltre a diversi riferimenti la ragazza della luna protagonista principale del manga e anime porta il nome di Usagi Tsukino.

La leggenda è molto nota anche al di fuori della cultura nipponica e orientale, infatti è stata registrata una conversazione “scherzosa” tra l’equipaggio dell’Apollo 11 e la base statunitense di Houston dove poco prima dello storico allunaggio un addetto della NASA menzionò la leggenda e Michael Collins rispose: 「Okay, we’ll keep a close eye for the bunny girl」ovvero 「Ok, terremo gli occhi aperti per la coniglietta」 la stessa agenzia spaziale cinese ha scelto il nome di yùtù (coniglio di giada) per il rover lunare trasportato sulla luna nel corso della missione spaziale tra il Dicembre 2013 al Marzo 2015, mentre il cantautore italiano Angelo Branduardi ha composto un brano dal titolo: 「La lepre nella luna」 pubblicata nel 1977 ed ispirata dalla leggenda orientale.

Inoltre la figura del coniglio lunare compare anche in diverse culture pre-colombiane (se pur le due culture non sono state in contatto diretto, le leggende sono molto simili). Da menzionare che effettivamente osservando la pareidolia della luna e in particolar modo da alcune foto scattate dalla NASA i contorni dei crateri lunari nel loro insieme sembrano proprio formare la figura di un coniglio accanto ad un mortaio.