Meiji-Tennō

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Meiji-Tennō (明治•天皇) è stato il 122° Imperatore del Giappone salì al trono il 3 Febbraio 1867 all’età di circa 15 anni e guidando l’Impero per 45 anni in un contesto di grandi cambiamenti vedendolo mutare da uno stato feudale a una potenza mondiale capitalistica e imperialistica attraverso la rivoluzione industriale e culturale moderna.

Quando nacque il 3 Novembre 1852 a Kyōto-shi, il Giappone attraversava una crisi politica e sociale, rimasto isolato per secoli per volere della politica Tokugawa-bakufu (che in un primo momento aveva perfino impedito l’ingresso anche ai connazionali che risiedevano all’estero proprio all’inizio del Edo-jidai) più tardi fece un’eccezione per alcuni mercati cinesi e olandesi, ma rigorosamente confinati in un’area ristretta del porto di Nagasaki-shi.

Nel Luglio 1853 alcuni mercantili e navi da guerra statunitensi chiamati dai giapponesi kurofune (navi nere) sotto la guida dall’ammiraglio Matthew Perry si introdussero nel porto di Edo per convincere il Giappone ad aprirsi al commercio con l’estero, ma sette mesi dopo sotto mandato del presidente statunitense Millard Fillmore la richiesta divenne minaccia con un bombardamento contro il Paese se non si fosse aperto all’occidente così, Tokugawa Yoshinobu fu costretto ad accettare la resa dopo un isolamento durato oltre 240 anni e questo fece crescere pareri contrapposti.

Iniziò di fatto il periodo conosciuto come: 「Bakumatsu」 (1853-1868) che contrapponeva due forze in campo, uno più moderato in modo tale da giustificare l’apertura del governo dello Shōgun l’altro con sentimenti nazionalistici e conservatori e più vicino alla Corte Imperiale che non volevano aprirsi all’occidente e volevano il consolidamento dell’Imperatore, lo stesso Kōmei-Tennō ne uscì rafforzato da questa situazione, ma scomparve all’età di 35 anni e il suo posto fu ereditato dal giovanissimo figlio (non aveva ancora compiuti quindi anni) che in breve tempo riuscì a guidare la Corte Imperiale con grande maestria riuscendo ad isolare sempre più Tokugawa Yoshinobu. Una volta consolidato il potere Meiji-Tennō istituì un’assemblea nazionale abbandonando le usanze più antiche e adottò riforme politiche ed economico-sociali prese a prestito dai paesi stranieri (una vera rivoluzione).

Trasferì la sua corte da Kyōto-shi a Edo cambiando il nome in Tōkyō, abolì definitivamente la struttura politica e amministrativa precedente creando al suo posto una nuova (come le attuale prefetture che oggi sono 47, il lingua giapponese la particella utilizzata per indicarle è ken) abolì anche le caste che erano soggetto di discriminazione. In campo religioso adottò lo shintō come religione di stato abolendo di fatto il bukkyō ma rese la libertà di culto (tanto è vero che ieri come oggi la maggioranza dei giapponesi professa sia lo shintoismo che il buddhismo).

Introdusse una legge sull’istruzione obbligatoria che istituiva il ministero dell’educazione nazionale e suddivideva il Paese in otto circoscrizioni scolastiche ciascuna con un’università, 32 scuole secondarie e centinaia istituti primari. Ammodernò il campo dell’agricoltura (anche se una successiva deflazione portò alla perdita della terra per molti contadini, circa 360.000 a favore dei grandi latifondisti).

Ci furono grandi cambiamenti in campo economico dove fu introdotta una nuova moneta lo yen mandando fuori corso il koban firmando poi il sistema fiscale e la tassa fondiaria. Adottò politiche industriale in modo da evitare che l’economia nazionale fosse preda di speculazioni da parte degli europei e su suo mandato il ministro Matsukata Masayoshi istituì nel 1882 la prima banca centrale.

Bisogna anche dire che la politica economica se da un lato favorì la crescita industriale del paese, dall’altro incrementò la miseria delle classi lavoratrici (che dovevano accontentarsi di bassi salari, nessuna tutela sindacale e pessime condizioni di vita) tutto questo diede inizio ai primi scioperi e manifestazioni sindacali della storia del Giappone come quella dei minatori di Takashima-shi nella Shiga-ken nel 1872 che fu duramente represse.

Ammodernò esercito e marina per attuare le politiche di espansionismo, infatti la politica estera fu totalmente diversa da quella proseguita dai Tokugawa-shi (la famiglia degli Shōgun che guidarono il paese per 250 anni) che invece dell’isolamento internazionale portò il Paese alla pari delle potenze europee con una netta predominanza nel sud-est asiatico. L’Imperatore (affetto da diabete) scomparve per un’uremia all’età di 59 anni il 30 Luglio 1912 dopo aver guidato il Giappone per 45 anni. Nel Paese ci furono espressioni di profondo cordoglio tanto che a Tōkyō fu eretto in suo onore uno santuario shintō il: 「Meiji-jingū」 pochi giorni dopo il funerale dell’Imperatore, il generale Nogi Maresuke reagì idealizzando la tradizione samurai con un junshi (ovvero seguire il proprio signore anche nella morte tramite seppuku) insieme alla moglie che realizzò un jigai (che consiste nel taglio della vena dell’arteria carotide e della vena giugulare con tantō, mentre il seppuku si utilizzava spesso un wakizashi per il taglio del ventre) il junshi era stato bandito da qualche tempo e alcuni giudicarono anacronistico il gesto di Nogi Maresuke, ma in sostanza l’opinione pubblica fu commossa da tale espressione dello spirito samurai.

Meiji-Tennō si era sposato l’11 Gennaio 1869 con l’Imperatrice Kōgō Shōken appartenente ai Fujiwara-shi da cui non ebbe figli in quanto sterile. Come era consuetudine il sovrano disponeva di numerose concubine dalle quali ebbe molti figli tra cui Taishō-Tennō (il suo successore) figlio della Dama di Corte Yanagihara Naruko, ma indicato comunque come figlio di Kōgō Shōken.

In occidente l’Imperatore viene sempre menzionato con il nome di battesimo (in questo caso si è parlato di Mutsuhito) ma per i nipponici è tremendamente scortese rivolgersi così all’Imperatore utilizzando invece delle forme ben precise, l’appellativo di: 「Kinjō Heika」viene utilizzato per l’Imperatore in carica nella forma scritta, mentre una volta scomparso si utilizzerà la forma Tennō preceduto dal Nengō (il nome Imperiale dell’era). Attualmente l’Imperatore che abdicato di recente viene menzionato invece con il titolo: 「Daijō-Tennō」che proprio seguendo questa regola quando purtroppo scomparirà verrà menzionato come Heisei-Tennō prima di lui ultimo ad abdicare è stato il 119° Imperatore Kōkaku-Tennō che salì al trono nel 1780 all’età di 9 anni, ma abdicò in favore del quarto figlio nel 1817, per poi scomparire nel 1840.