Ishikawa Goemon

Picture of nihonshinwa

nihonshinwa

Ishikawa Goemon (石川•五右衛門) è stato ninja vissuto durante il Sengoku-jidai (1467-1603) guerriero fuorilegge rubava oro e oggetti preziosi per poi donarli ai poveri, nel corso del tempo la sua figura è divenuta leggendaria.

La prima apparizione storiografica risalgono al 1642 quando in una biografia di Toyotomi Hideyoshi viene più volte menzionato il nome di Ishikawa Goemon descritto come un fuorilegge che rubava oggetti preziosi per poi farne dono ai poveri, anche su diversi diari di alcuni gesuiti (che tentarono l’evangelizzazione del Paese in quel periodo) viene menzionato un uomo che rubava con l’intento di donare ai più bisognosi, inoltre gli fu anche attribuito un presunto tentativo di assassinare Oda Nobunaga. Nato nella provincia di Iga-no-kuni (l’attuale Mie-ken) il 24 Agosto del 1558 da una famiglia di samurai al servizio del Miyoshi-shi, nel 1573 all’età di quindici anni vide il padre Ishikawa Akashi assassinato da alcuni uomini del Ashikaga-uji (che uccisero anche la madre) così incominciò ad apprendere l’arte del ninjutsu sotto la guida del maestro Momochi Sandayū.

Fu poi costretto successivamente a fuggire quando il maestro scoprì la relazione che il giovane ninja aveva con una delle sue amanti (ma non prima di aver rubato una spada preziosa) quindi si trasferì nella Kansai-chihō dove formò e guidò una banda di fuorilegge che derubavano i ricchi signori feudali e mercanti condividendo il bottino con i contadini oppressi, secondo un’altra versione il tentato fallimento dell’omicidio di Oda Nobunaga lo costrinse a nascondersi ed iniziò così la carriera di fuorilegge. Ma viene ricordato soprattutto perchè cercò di assassinare Toyotomi Hideyoshi in quanto voleva vendicarsi della morte della moglie Ōtaki e per la cattura del figlio Gobei,mentre secondo una ricostruzione storica fu incaricato dagli avversari dello stesso Daimyō che gli avevano commissionato l’omicidio.

Si recò quindi al Fushimi-jō presso Kyōto-shi ed entrò nella stanza di Toyotomi Hideyoshi, ma inavvertitamente fece cadere una campana giù da un tavolo ed il rumore attirò le guardie che lo catturarono e venne successivamente processato. Fu condannato a morte 9 Ottobre 1594 dove fu messo in un calderone di ferro con dell’olio bollente insieme al figlio che cercò di salvare fino all’ultimo tenendolo sopra la testa, quando ormai stava per soccombere per le tremende ustioni, alcuni giudici decisero di risparmiare la vita al figlio del ninja.

Presso il Daiun-in situato a Kyōto-shi è presente una lapide in sua memoria, mentre in una stanza si trova un 「Goemonburo」 (che letteralmente significa: Bagno di Goemon) che nel corso del tempo è divenuto famoso non come strumento di morte ma come la tradizionale vasca da bagno (in legno o ferro) dove l’acqua veniva riscaldata direttamente dalle fiamme di un fuoco che si trova alla base, mentre a Nanzen-ji (sempre a Kyōto-shi) è presente una sua statua nei pressi del tempio. Ishikawa Goemon è il soggetto di molte opere kabuki tra cui il più famoso è: 「Sanmon-Gosan-no-Kiri」 scritto nel 1778 da Namiki Gohei, oltre che di numerosi film, videogames, anime e manga dove il soggetto è questo personaggio storico.

Senza dubbio il riferimento più famoso di tutti è l’omaggio fatto dal grande e compianto mangaka Monkī Panchi (vero nome Katō Kazuhiko) dove il personaggio Jūsandaime Ishikawa Goemon è il tredicesimo discendente del personaggio storico, la stessa Zantetsu-ken la famosa spada usata dall’amico di Rupan Sansei (Lupin III) è un chiaro riferimento alla preziosa katana che usava Ishikawa Goemon, mentre nel 1992 in una serie di francobolli dedicato al kabuki erano presenti anche alcuni con l’effige di questo leggendario ninja.