Amaterasu-ō-mi-Kami

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nihonshinwa

Aaterasu-ō-mi-Kami (天照大御神) a volte abbreviato semplicemente come Amaterasu è una delle più importante divinità Kami dello shintō.

etteralmente il nome significa: 「Grande Dea che splende nei cieli」 è considerata la divinità solare, inoltre è l’inventrice della coltivazione del riso, del frumento, del baco da seta e della tessitura. Anche se il Kojiki non da nessuno indizio sul suo genere (mentre nell’antico poema Hotuma Tsutaye si fa esplicito riferimento come di una divinità maschile) da sempre viene considerata una divinità femminile, sulla nascita della divinità ci sono diverse narrazioni.

Secondo il Kojiki, Izanagi (considerato il padre di tutti i Kami) concepì la divinità solare dal suo occhio sinistro mentre questi stava purificando sé stesso in un fiume dopo la sua visita al mondo sotterraneo: 「Yomi-no-kuni」 nel tentativo di riportare con sé la moglie Izanami scomparsa dopo aver concepito Kagutsuchi (il Kami del fuoco) mentre come menzionato nel Nihongi-Shoki si narra che Izanagi e la compagna Izanami, crearono tutte le divinità Kami affidando ad ognuno di loro il suo compito.

Nel Kojiki si narra che i tre figli di Izanagi (in una variazione viene menzionato che furono creati con lo Yata-no-Kagami che il padre dei Kami teneva in mano durante una cerimonia) si divisero i compiti: Amaterasu-ō-mi-Kami divenne la divinità solare, Tsukuyomi-no-Mikoto divenne la divinità lunare (il secondogenito nato secondo la leggenda dall’occhio destro di Izanagi durante il rito della purificazione nel fiume) ed infine il terzogenito la divinità delle tempeste e del mare, Susanō-no-Mikoto (nato dal naso).

Secondo una leggenda Amaterasu-ō-mi-Kami ebbe un primo scontro furente con il fratello e marito Tsukuyomi-no-Mikoto quando quest’ultimo uccise Uke-Mochi (la divinità del cibo) e dal loro scontro e successiva separazione nacque il giorno e la notte, mentre nel Kojiki a proposito della scomparsa del sole si narra del conflitto tra la divinità solare e Susanō-no-Mikoto.

Un giorno il fratello si scontrò duramente con la sorella ritenendola non adatta al suo ruolo e per rappresaglia distrusse gli argini delle risaie piantate da Amaterasu-ō-mi-Kami, dopo un’ulteriore scontro e l’uccisione di Uke-Mochi, la sorella molto amareggiata si rifugiò nella: 「Ama-no-Iwato」 (la grotta della roccia celeste) facendo precipitare il mondo nell’oscurità, poco dopo le altre divinità la pregarono di uscire fuori ma senza riuscirvi.

Al quel punto, Ame-no-Uzume-no-Mikoto appese ad un albero davanti alla grotta lo Yata-no-Kagami (ovvero il sacro specchio forgiato dal Kami Ishikori-dome-no-Mikoto) insieme alla Yasakani-no-Magatama (la gemma giada di Yasakani) ed iniziò ad esibirsi in una bugaku.

Attirata dalla musica, dalle risate degli altri Kami e nel vedere la proprio immagine riflessa nello specchio spinse Amaterasu-ō-mi-Kami ad uscire completamente dalla caverna ed una volta fuori fu convinta dalle altre divinità a ritornare nella Takama-ga-hara (la residenza dei Kami) mentre Susanō-no-Mikoto fu bandito nel Ne-no-kuni (che nel Kojiki viene menzionato come un mondo lontano e infernale).

La divinità solare e il fratello si riconciliarono solo dopo che quest’ultimo uccise Yamata-no-Orochi (il leggendario drago dalle otto teste e otto code) e rivenne all’interno del corpo della creatura la Ama-no-Murakumo (la sacra spada) e la donò successivamente alla sorella in segno di riconciliazione. Amaterasu-ō-mi-Kami (che era responsabile di mantenere l’equilibrio e l’armonia) secondo la leggenda lasciò in eredità al suo discendente diretto Ninigi-no-Mikoto i 「Tre Sacri Tesori Imperiali」 (la sacra spada, lo specchio sacro e la gemma di Giada) che furono successivamente donati dallo stesso Ninigi-no-Mikoto al suo pro-pro-pronipote Jinmu-Tennō (il Primo Imperatore del Giappone).

Fino alla fine della seconda guerra mondiale la Famiglia Imperiale Giapponese era proclamata discendente di Amaterasu-ō-mi-Kami e l’Imperatore veniva considerato un essere divino. Alla divinità solare è stato consacrato Ise-jingū (un spettacolare gruppo di santuari shintō situati presso Ise-shi nella Mie-ken) la tradizione nipponica colloca la prima costruzione del complesso durante il regno dell’undicesimo Imperatore Suinin-Tennō (29-79 d.C.) anche se alcuni storici collocano la sua costruzione durante il Asuka-jidai (538-710) quando il complesso ha assunto la forma attuale.

Nel corso del tempo gli edifici sono stati più volte ricostruiti, quella attuale (la sessantaduesima) è datata 2013 mentre la prossima è stata programmata per il 2033.