Rokurokubi

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nihonshinwa

Rokurokubi (ろくろ首) è uno yōkai, creature del folklore nipponico protagonista di alcune leggende.

Questa creatura è riconducibile a quella di una normale donna che a causa di una maledizione (il più del volte non imputabili a lei, ma agli uomini della sua famiglia) alle 「Ushimitsu-ji」 subisce una trasformazione dove mentre il resto del corpo dorme, il collo si estende per una lunghezza infinita vagando liberamente e causando più guai possibili, attaccano piccoli animali, leccando l’olio delle lampada e spaventando le persone.

Questo yōkai è strettamente imparentata con il 「Nukekubi」 ma in quest’ultima la testa si stacca completamente dal corpo per poi ricongiungersi con il collo solo alle prime luce del mattino.

Una leggenda racconta che durante Edo-jidai un uomo di nome 「Oshō Setsugan」 durante un pellegrinaggio verso Higo-no-kuni (l’attuale Kumamoto-ken) trovò ospitalità presso la casa di un contadino. Per tutta la notte l’uomo rimase sveglio a pregare ma alle Ushimitsu-ji notò alla finestra il volto della moglie del contadino che lo scrutava ma il suo spaventato fu grande, quando la donna entrò dalla finestra solo con il suo lunghissimo collo, l’uomo convinto che pregare fosse la cosa più giusta continuò nonostante la donna continuava ad osservarlo fino a quando dopo aver consumato tutto l’olio della lampada andò via.

Arrivata l’alba Oshō Setsugan andò nella stanza della donna e fu sorpreso di vedere che il collo era in ordine come se nulla fosse successo, così al mattino quando fu il momento di ringraziare la coppia per l’ospitalità pensò bene di mantenere il segreto e non rilevò al contadino che la moglie era una Rokurokubi.

In un’altra leggenda si narra che un proprietario di una ryokan di Kyōto-shi dopo aver assunto una nuova collaboratrice incominciò a notare che le lampade d’olio si consumavano rapidamente. Sospettando che si trattasse di una delle sue dipendenti, una notte decise di nascondersi per vedere di chi si trattasse, fu così che passando nella stanza proprio della nuova arrivata vide uno strano evento, mentre il corpo della ragazza era immobile il suo collo incominciò ad allungarsi a dismisura spaventando i gatti della locanda e consumando tutto l’olio delle lampade nelle camere.

Al mattino la ragazza fu licenziata senza ricevere spiegazione e fu così anche con le locande successive e nessuno mai gli confessò il motivo e la ragazza non venne mai a sapere di essere una Rokurokubi.

Mentre in un’altra si menziona che durante Edo-jidai nella Musashi-no-kuni (l’attuale Saitama-ken) un giovane monaco di nome di 「Kaishin」 fuggì dal tempio con una ingente somma di denaro accompagnato da una donna. Ma durante il loro viaggio 「Otsune」 si ammalò, resosi conto che le cure avrebbero portato via tutto il denaro il monaco assassinò la donna e scappò via. Alcune sere dopo Kaishin trovò alloggio presso una ryokan e fu ospitato nella camera della figlia del proprietario della locanda, che quella stessa notte svegliò brutalmente il monaco e avvolgendolo con il suo lungo collo (mentre il suo volto si tramutò in quello di Otsune) gli urlò in faccia per tutta la notte.

Il mattino dopo Kaishin rammaricandosi per le sue cattive azioni confessò l’omicidio di Otsune al locandiere che a sua volta gli confessò di aver assassinato la moglie (sempre per questioni economiche) e per punizione la figlia subì la maledizione di trasformandosi in una Rokurokubi, in seguito Kaishin ritornò al suo tempio e con il resto del denaro costruì una tomba in memoria di Otsune pregando per l’anima della donna tutti i giorni finché non morì.

Mentre in una leggenda riguardante una Nukekubi si narra che nella Hitachi-no-kuni (l’attuale Ibaraki-ken) un contadino era disperato perchè sua moglie era gravemente ammalata e nessuna poteva far nulla. Un giorno l’uomo incontrò un venditore itinerante che gli consigliò di far mangiare alla moglie il fegato di un cane bianco così l’uomo uccise il proprio cane e diede il fegato alla moglie che poco dopo guarì completamente, ma la figlia che portava in grembo una volta adolescente fu colpita dalla maledizione di essere una Nukekubi. Ogni notte una volta addormentata la sua testa si staccava dal collo e acquisendo le sembianze del volto di un cane tormentava il contadino.

In un altro racconto si menziona che nella Echizen-no-kuni (l’attuale Fukui-ken) una giovane donna vive tranquillamente con suo marito, ma ogni notte mentre dormiva la sua testa si stoccava dal corpo e volava per le vie della città diffondendo panico tra gli ignari passanti che rincorreva arrivando fino alle porte delle abitazioni danneggiandole. Un giorno la donna turbata per quei eventi fu informata dal marito che la responsabile di quei episodi era lei, fu così che la donna chiese il divorzio ma al rifiuto dell’uomo decise di tagliarsi i capelli che il marito amava tanto e dopo aver scritto una lettera d’addio eseguì jigai (suicidio rituale femminile che consiste nel taglio della vena dell’arteria carotide e della vena giugulare con tantō) preferendo morire piuttosto che vivere la sua insistenza come una Nukekubi.

La figura di questo yōkai è ampiamente utilizzata nel folklore moderno come in diverse anima e manga, tra cui tra cui il capolavoro 「Gegege no Kitarō」 di Mura Shigeru.

Oltre ad essere utilizzata per diverse gadget tra cui T-shirt action-figure, tra il 1968-1969 il regista Yasuda Kimiyoshi ha diretto un film chiamato 「Yōkai Hyaku Monogatari」 il primo film di una trilogia dedicato agli yōkai, dove la Rokurokubi è una delle figure principali della pellicola e la sua immagine compare in primo piano insieme ad altre creature (tra cui quella del Kasabake e del Abura-sumashi) nella locandina del film.

Presso Sakaiminato-shi nella Tottori-ken esiste una strada chiamata: 「Mizuki Shigeru Rōdo」dove ci sono diversi negozi interamente dedicati agli yōkai e yūrei, in più sono esposte lunga la via le statue (tra cui quella del Rokurokubi) che sono stati i protagonisti delle storie e dei disegni del mitico e compianto 「Mura Shigeru」 conosciuto come Shigeru Mizuki, uno dei più grandi esperti di yōkai e yūrei contemporanei.